Milano, 27 maggio 2025 – Viviamo in un’epoca in cui restare connessi al presente è diventato un atto rivoluzionario. Tra riunioni, notifiche continue e decisioni da prendere al volo, il rischio è quello di vivere in “apnea mentale”. Ed è proprio in questo contesto che la mindfulness si rivela più attuale che mai: non come moda, ma come strumento concreto per coltivare lucidità, equilibrio e relazioni più sane, anche (e soprattutto) sul lavoro.
La mindfulness – o “attenzione consapevole” – non è rilassamento passivo, ma un modo per allenare la mente a stare nel presente, senza farsi travolgere da reazioni impulsive o pensieri automatici.
GoodHabitz, la piattaforma internazionale di formazione aziendale che attraverso i suoi corsi permette di sviluppare e implementare le human skill più utili per i dipendenti, da sempre cerca di sensibilizzare sul tema della salute mentale e benessere sul lavoro.
Proprio in occasione del Mese della Salute Mentale, la piattaforma condivide cinque consigli pratici per implementarla nella propria vita quotidiana, per aiutare le persone a gestire meglio lo stress e a vivere il lavoro (e la vita) con maggiore presenza.
E i benefici sono ormai ben documentati:
· Riduce stress e ansia cronica, aiutando a regolare le emozioni e a rispondere invece che reagire
· Migliora il sonno e riduce l’insonnia, grazie a tecniche di respirazione e rilassamento mentale
· Aumenta concentrazione e produttività, limitando le distrazioni e favorendo lo stato di flow
· Potenzia l’intelligenza emotiva e l’empatia, migliorando le relazioni interpersonali anche in ambienti ad alta pressione
Cinque pratiche concrete di mindfulness per vivere e lavorare con più lucidità
Non tutti sanno che la mindfulness può essere appresa come qualsiasi altra soft skill: ecco cinque spunti che fanno la differenza, dentro e fuori dall’ufficio.
1. Trasformare i momenti di attesa in esercizi di presenza attiva
Invece di riempire ogni pausa con lo smartphone, è importante utilizzare i momenti “scarichi” per riconnettersi: osservare l’ambiente, respirare consapevolmente, notare il proprio stato d’animo sono tutte pratiche che in 30 secondi aiutano a ridurre il sovraccarico mentale.
Invece di riempire ogni pausa con lo smartphone, è importante utilizzare i momenti “scarichi” per riconnettersi: osservare l’ambiente, respirare consapevolmente, notare il proprio stato d’animo sono tutte pratiche che in 30 secondi aiutano a ridurre il sovraccarico mentale.
2. Rendersi consapevoli dei gesti automatici: dall’apertura del laptop alla prima mail
Iniziare la giornata in modo diverso è fondamentale. Portare l’attenzione al respiro, alla postura, all’intenzione prima di accendere il computer o scrivere la prima email è un modo per uscire dal pilota automatico e iniziare con chiarezza.
Iniziare la giornata in modo diverso è fondamentale. Portare l’attenzione al respiro, alla postura, all’intenzione prima di accendere il computer o scrivere la prima email è un modo per uscire dal pilota automatico e iniziare con chiarezza.
3. Bloccare in agenda una “pausa consapevole” è produttività, non tempo perso
Pianificare una nuova abitudine, come ritagliarsi ogni settimana 10–15 minuti per una pausa camminando senza stimoli, ascoltando una meditazione guidata, respirando in silenzio può fare la differenza.
Pianificare una nuova abitudine, come ritagliarsi ogni settimana 10–15 minuti per una pausa camminando senza stimoli, ascoltando una meditazione guidata, respirando in silenzio può fare la differenza.
4. Prima di rispondere, ascoltare (davvero): la mindfulness migliora anche il dialogo
Durante le riunioni o le call, può essere utile praticare l’ascolto attivo: sospendere il giudizio e focalizzarsi davvero sull’interlocutore a beneficio dell’empatia, della collaborazione e della qualità delle decisioni.
Durante le riunioni o le call, può essere utile praticare l’ascolto attivo: sospendere il giudizio e focalizzarsi davvero sull’interlocutore a beneficio dell’empatia, della collaborazione e della qualità delle decisioni.
5. Riconoscere e ristrutturare i pensieri ricorrenti: meno giudizio, più chiarezza
La consapevolezza aiuta a mettere a fuoco i pattern mentali interiorizzati e ormai automatici (“Non sono all’altezza”, “Tutto va storto”). Attraverso la pratica della mindfulness diventa possibile riconoscerli, lasciarli andare e rispondere con più lucidità, anche sotto pressione.
La consapevolezza aiuta a mettere a fuoco i pattern mentali interiorizzati e ormai automatici (“Non sono all’altezza”, “Tutto va storto”). Attraverso la pratica della mindfulness diventa possibile riconoscerli, lasciarli andare e rispondere con più lucidità, anche sotto pressione.
GoodHabitz:
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